Economista e uomo politico inglese. Tra i più noti e apprezzati
economisti radicali del suo tempo, subì l'influenza di John Stuart Mill,
dalle cui idee non si dissociò mai. Pur avendo perduto la vista in un
incidente di caccia all'età di venticinque anni, riuscì ugualmente
a condurre una vita molto attiva e a percorrere una brillante carriera
accademica e politica. Dal 1863 occupò la cattedra di Economia politica
all'università di Cambridge e dal 1865 fu deputato ai Comuni, occupandosi
con particolare attenzione e spirito indipendente dei problemi finanziari e
politici dell'India. Entrato a far parte del Governo Gladstone nel 1880 come
ministro delle Poste, riformò quell'amministrazione. Il suo
Manuale di
Economia politica pubblicato nel 1863 ebbe sei edizioni successive nel corso
della sua vita. Tra le sue altre opere spicca il saggio dedicato alla
Posizione economica del lavoratore britannico (1864). Fu tra i promotori
nel 1870 dell'Associazione per la riforma fondiaria che, al pari della
più avanzata Lega della terra e del lavoro, sosteneva che l'incremento
del valore della terra non derivato da lavoro, doveva essere attribuito alla
società nel suo complesso e non al proprietario terriero. Su questa base,
egli proponeva di introdurre un'imposta che intaccasse tale incremento senza
arrivare alla nazionalizzazione. Questo piano tendeva soprattutto a riscattare
dai diritti di proprietà i fondi in affitto e a collocare sulla terra un
maggior numero di lavoratori-proprietari. Nella sua attività politica e
sociale fu attivamente affiancato dalla moglie, Millicent F. Garret, anch'essa
esperta di problemi economici e pioniera del movimento suffragista inglese. In
opposizione al movimento da lei fondato, si costituì nel 1903 la
più radicale
Women's Social and Political Union diretta da
Emmeline Pankhurst che la accusò di essersi occupata solo delle
rivendicazioni delle donne delle classi medie, limitandosi a forme di pressione
strettamente legali (Salisbury 1833 - Cambridge 1884).